martedì 4 giugno 2013

Una famiglia italiana disperata lascia l’Italia e manda una lettera a Grillo.

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ROMA – La situazione in Italia è divenuta insostenibile ed ecco che molte famiglie italiane decidono di cambiare aria, per poter cercare di vivere in maniera più dignitosa..
E’ questo il caso di una famiglia che, oppressa dalle tasse e dal poco lavoro, decide di chiudere bottega e di trasferirsi all’estero. Il papà decide quindi di inviare una lettera a Beppe Grillo per informare tutti dell’attuale situazione in Italia.
“Caro Beppe,
dopo averti strasostenuto da sempre, orgogliosamente votato e fatto tutto ciò che era in nostro potere per sostenere te e il MoVimento, purtroppo siamo costretti a lasciare l’Italia. Abbiamo aspettato e sperato fino all’ultimo. Non ce la facciamo più ed io in primis,stroncato da tasse e poco lavoro, o mi suicido o vado verso un Paese che mi offre stipendio e vita più agevole. L’Inghilterra. Nel giro di 15 giorni avevo mandato dei curriculum, sostenuto 3 colloqui via skype e firmato il contratto di lavoro a tempo indeterminato del posto che ho scelto.
La mia famiglia si unirà a me il prima possibile. Continueremo a sostenere e votare il M5S a vita, finchè non spazzerà via tutto il marciume che ci ha condotto a questi punti. Lasciamo a malincuore l’amata Liguria e siamo sicuri che prima o poi le cose cambieranno, per noi il tempo però era scaduto. Con immutato affetto, da Rapallo.” Antonio Stefania e Jacopo (che a 9 anni sa già per chi votare)

Il villaggio tedesco che si stacca dalla rete perché è diventato energeticamente indipendente. - Luca Scialò

Un paesino tedesco si è reso indipendente dal resto della Germania, almeno per quanto riguarda l’energia. Parliamo di Feldheim, appena 150 anime, circa 90 km a sud di Berlino.
A rendere possibile ciò, il vasto campo di 47 mulini a vento che domina questo piccolo villaggio, situato in un ambiente tranquillo e pastorale. Il capo dei pompieri locali, Thomas Glück, ha affermato che dopo Fukushima la città è stata inondata da giapponesi che cercano di studiare il loro metodo.
Ma oltre ai mulini, ci sono i pannelli solari lungo il bordo della città. I residenti hanno dato un contributo di 3000 euro per costruire la loro rete elettrica nel 2010, dando loro il controllo completo sui prezzi elettrici, i quali sono il 30% in meno rispetto alla media nazionale, con prezzi fissati mediante riunioni.
L’utilizzo dell’energia prodotta viene gestita dai residenti stessi che devono bilanciarla e si applicano sanzioni in caso di sovra-sfruttamento.
Esistono altre-sì cabine per la ricarica delle auto elettriche. Per quanto concerne il riscaldamento delle case invece, viene utilizzato un impianto di biogas che brucia gas utilizzando gli scarti agricoli. E’ previsto un impianto biogas in ogni edificio della città.
Questa indipendenza economica ha anche portato posti di lavoro e benefici economici a Feldheim, dopo il crollo dei prezzi del grano che ha messo in ginocchio la comunità agricola locale. Peraltro, i residenti non sono stati neppure disturbati dagli odori provenienti dalla fabbrica di produzione di biogas.
Certamente, va sottolineato come questo splendido modello non possa funzionare in tutto il mondo, poiché il suo segreto è la disponibilità di rifiuti agricoli, ampie distese di terra, e, last but not least, l’estrema motivazione dei cittadini. Comunque, resta una grande speranza per un futuro migliore e in fondo possibile.